
Perché proporre la mindfulness anche ai soggetti in crescita, bambini e ragazzi?
Lo stress dei soggetti in crescita è un’esperienza piuttosto comune, nello specifico anche il contesto scolastico con le sue regole, i suoi ritmi, le sue richieste potrebbe concorrere a generarlo.
Secondo il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i ragazzi europei soffrono mediamente di stress e la situazione è veramente preoccupante se si tiene conto del fatto che senza benessere non può esserci una vera esperienza di crescita educativa.
Molti bambini e ragazzi si trovano inoltre a doversi confrontare con una costante raffica di immagini e suoni, in un costante sovraccarico tecnologico che potrebbe rendere difficile la concentrazione durante l’apprendimento, come anche concorrere a livelli maggiori di stress e di ansia.
Questi sono indubbiamente fattori di stress che potrebbero concorrere allo sviluppo di criticità, comprese le difficoltà socio-emotive, problemi di comportamento e scarso rendimento scolastico.
La ricerca suggerisce che l’allenamento della mindfulness può aiutare a gestire lo stress, a ridurre l’ansia, a migliorare la fiducia in se stessi, come anche i rapporti interpersonali, l’attenzione concentrata, l’autostima.
Le emozioni sono la chiave di intervento. Infatti, le emozioni li guidano nel loro percorso di sviluppo e di apprendimento. Imparare ad accettarle e a gestirle con gentilezza, grazie alla mindfulness, favorisce una crescita armoniosa con sé e con gli altri.
La conquista dell’intelligenza emotiva permette allora di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni. La meditazione di consapevolezza potrebbe allora comprendere brevi pratiche e momenti tematici sulla crescita, riguardanti la consapevolezza di eventi piacevoli/spiacevoli, la teoria delle emozioni, le comunicazioni interpersonali, l’assertività, il pilota automatico, la gentilezza amorevole.